Comunicato stampa UNIONE NAZIONALE

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Riportiamo comunicato stampa dell’Unione Nazionale

Roma, 4 maggio 2015.

Nel 2005 uno degli effetti giudicati positivi dall’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili era che finalmente nell’ordinamento professionale veniva introdotto il vincolo al numero consecutivo di mandati, a garanzia di una rotazione negli incarichi istituzionali per un maggior coinvolgimento dei colleghi nella vita propria dell’ordine professionale.
Vincolo che è stato il fulcro del movimento sindacale dei giovani Dottori Commercialisti fin dalla sua fondazione nel lontano 1966 e che costituisce ancora oggi uno dei principi fondanti della governance unionistica assieme a limite di età: due mandati, sian essi da consigliere, presidente o probiviro, e poi a casa e avanti gli altri.

Leggere l’interpretazione autentica fornita dal pronto ordini n. 265/2014 con tanto di avallo ministeriale (dello scorso febbraio, ma portato agli onori delle cronache solo il primo maggio 2015) non può quindi che lasciarci sconcertati.
Lo spirito del D.lgs139 è stato tradito ancora una volta nel giro di pochi anni.

Già in occasione delle elezioni del 2012 per il Consiglio Nazionale con un’applicazione strettamente letterale e rigorosa si è fatto sì che fossero i consigli degli ordini in scadenza di mandato a eleggere il Consiglio Nazionale per la futura consiliatura, adesso, di nuovo con le elezioni alle porte (2016) con un’interpretazione che altro non risulta essere che una forzatura allo spirito e alle intenzioni della norma fondante la professione unificata.
Un’interpretazione che sembra fatta apposta per poter procrastinare, infischiandosene del principio di coinvolgimento e rotazione nella gestione delle istituzioni professionali, gli attuali “gruppi di potere” alla guida delle istituzioni.

A questo punto l’auspicio è che tutti i colleghi sappiano dare il giusto peso al prossimo voto per le elezioni dei consigli degli ordini locali, presentandosi ai seggi per esercitare il loro diritto di voto, sapendo distinguere ciò che è lecito fare a fronte di una discutibile interpretazione normativa rispetto a ciò che è invece opportuno fare in nome di un interesse maggiore, quello di categoria, che almeno in teoria dovrebbe sempre travalicare gli interessi particolari di poltrona.
E’ venuto il momento di modificare radicalmente il D.lgs 139 che più volte ha mostrato la corda di una scrittura frettolosa e di parte, e che adesso con interpretazioni piratesche e l’evoluzione dei tempi risulta essere una norma già vecchia.

Se vogliamo, come vogliamo, essere una Professione di riferimento per istituzioni e società civile dobbiamo dotarci di norme corrette, precise e moderne e non di cavilli autoreferenziali e di interpretazioni che non faranno altro che aumentare ricorsi e commissariamenti.
Quindi giù la maschera, senza nascondersi dietro a un pronto ordini e a un laconico placet del Ministero rispetto a un’interpretazione di una norma, scritta male, e che poteva essere interpretata nel senso esattamente contrario.

Ci chiediamo, e soprattutto chiediamo al nostro Consiglio Nazionale, quale sia il parere dell’organo politico nonché il parere della commissione deputata alla revisione del 139 al fine di evitare una nuova brutta stagione per la nostra professione.
La Giunta UNGDCEC

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